Dategli fuoco!

Fuochi di San Giovanni

Dategli fuoco!


il 23/06/2014

A volte si potrebbe pensare che dare fuoco a qualcosa o a qualcuno, soprattutto se siete di ritorno come me da qualche ufficio pubblico, forse non è solo l'idea malsana di qualche morboso piromane.
Un po' in tutto il mondo ci sono usanze che prevedono pire gigantesche dai molteplici significati simbolici.
A Silvi, un piccolo, e poi neanche tanto piccolo paese d'Abruzzo (lo specifico solo onde evitare che qualche silvarolo si offenda), si è soliti bruciare "lu ciancialon", un fascio di canne alto diversi metri, a commemorazione dell'atto compiuto da un certo San Leone (forse neppure realmente esistito) che riuscì a preservare il paese dall'invasione araba facendo credere ai nemici che pire di quelle dimensioni fossero proporzionate alla grandezza della fortificazione.

In Danimarca, il 23 giugno di tutti gli anni, in occasione della festa di San Giovanni Battista, giganteschi falò vengono accesi su tutte le spiagge in un modo così stilisticamente perfetto che solo i danesi avrebbero potuto concepire.
La festa, di origini pagane, è stata acquisita (a forza?) dalla tradizione cristiana che divide l'anno solare in due periodi: il primo dedicato alla figura del Cristo, il secondo a quella di San Giovanni battista.
In realtà la Chiesa, che già nel 1743 cercò di vietare la manifestazione, c'entra poco con l'usanza: i roghi stanno a significare la cacciata degli spiriti maligni e delle streghe che, come dalla secolare tradizione medievale, venivano "purificate" dal potere del fuoco.
Un rito particolare connesso ai fuochi di San Giovanni è quello che vede protagoniste le ragazze nubili: durante il periodo della festa vengono raccolte delle erbe che ognuna di loro pone dentro la sua stanza a propiziare una futura unione con l'uomo che ha scelto.
Se le erbe crescono insieme le preghiere delle giovani saranno esaudite.

Uno dei festeggiamenti più caratteristici dei fuochi si svolge presso le rovine del castello di Kalø, ad est del paese, ma anche Copenaghen, che non è sulla costa, è ricca di falò il giorno di San Giovanni.

La festa è condita dai fuochi d'artificio e dai canti popolari: il significato è profondamente radicato nelle origini del popolo danese ma volete forse farci credere che da qualche parte non sia solo la scusa per fare baldoria sorseggiando birra, akvavit (acquavite), hyldeblomstsaft (succo di fiori di sambuco) o gemmel dansk?

Forse saremo poco poetici ma al "sogno di una notte di mezza estate" non ci crediamo ancora poi così tanto.

 

 
 


 
				
	

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