Pc delle mie brame

ivents cibo Sembra ovvio – stando ai dati recenti – tenere conto che una grande parte delle donne italiane passi almeno un’ora al giorno connessa ad internet. Ci sono le mail, la chat, i messaggi, le foto delle vacanze da caricare sui social. Eppure c’è un altro fenomeno che ha dei tratti estremamente peculiari e che si dimostra più che mai in ascesa: quello delle guru di YouTube. Se solo cinque anni fa digitando il termine “tutorial” si veniva invasi da video americani o asiatici, basta provarci adesso e ci si rende conto che anche le italiane non scherzano! Approfittare di un mezzo semplice da usare (basta avere una web cam) e vincere la propria timidezza può bastare a decretare la fine di un tabù? Pur invitando le più curiose (e i più curiosi) a verificare di persona, poiché fornendo nomi mi sembrerebbe di certo di tralasciare qualcuna, mi permetto una rapida analisi della situazione. Sempre più donne di varie appartenenze culturali vedono internet come una possibilità. Diari (vlog), tutorial, anche nelle versioni “get ready with me”, video su appartamenti, viaggi, spese (review su cosa si acquista e dove)sono l’appuntamento quotidiano di insospettabili studentesse, casalinghe o mamme in carriera. Certo, l’artigianalità delle neofite si nota e fa a volte sorridere, tuttavia quello dei video è un campo dove si impara in fretta. Se si ricevono i giusti numeri di click cominciano ad arrivare le prime gratifiche economiche e, con esse, i primi segnali tangibili del salto di qualità: ci si dota di fotocamere decenti, si ricevono prodotti da testare e recensire, si comincia ad essere famose. È capitato e sta capitando a molte ragazze: alcune hanno scritto libri, altre hanno programmi in tv su reti specifiche. Le aziende non si lasciano scappare la possibilità di fare campagne di marketing e di avere testimonial con un bacino di utenza già vasto. Cosa mi colpisce maggiormente? Che le tematiche su cui ci si confronta sono le stesse delle quali parleresti con le amiche davanti a un tè: c’è chi ti narra del suo divorzio, chi della sua dieta, chi dei saldi migliori, chi del suo pollo al curry. Solo che lo fa di fronte a migliaia di “amiche” che spesso non incontrerà mai. Ci sono dei raduni e degli appuntamenti appositi per vedersi dal vivo ma non è questo il punto. Ciò che mi fa pensare è che si creano spesso squadre e tifoserie in contrasto; sostenitrici accanite e sboccate dell’una o dell’altra guru. Accuse e malumori che costringono poi a bannare (eliminare una utente dal proprio canale)le più maleducate. La netiquette viene meno con facilità e le parole diventano pesanti. Insomma, basta davvero poco per trasformare qualche consiglio sul colore ideale del rossetto in un campo minato di luoghi comuni e stereotipi al femminile: tanti gli uomini che, protetti da un nick, si lanciano in lunghi monologhi contro la “naturale” propensione delle donne al tradimento e all’esibizionismo. Bypassati questi inconvenienti, trovo sia piacevole fare rete, nel vero senso del termine. Curiosare, informarsi, scambiarsi opinioni, senza prenderle per oro colato. La casalinga di Voghera esiste ancora, solo che possiede la connessione wi-fi.